di Margherita Furlan e Fabio Belli
Israele ha comunicato all’Onu che tutta la popolazione del Nord di Gaza — oltre un milione e 100mila persone — deve essere evacuata verso il Sud della Striscia entro 24 ore. L’Onu, da parte sua, ha chiesto la revoca dell’ultimatum per motivi umanitari: «Le Nazioni Unite si appellano con forza perché un simile ordine, se confermato, sia ritirato per evitare di trasformare quella che è già una tragedia in una situazione di calamità», ha detto il portavoce del segretario generale. Allo stesso modo, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha criticato la decisione di Israele: «Ciò porterà solo a livelli di miseria senza precedenti e spingerà ulteriormente la popolazione di Gaza nell’abisso». Più di 423.000 persone sono già state sfollate. Il presidente palestinese Abu Mazen ha messo in guardia da una «seconda Nakba» a Gaza, quando nel 1948 la nascita dello Stato di Israele generò l’esodo palestinese. «La sicurezza e la pace si ottengono riconoscendo al popolo palestinese i suoi diritti legittimi», ha precisato Abu Mazen incontrando ad Amman il segretario di stato Usa Antony Blinken. Abu Mazen ha quindi ribadito la necessità dell’apertura per corridoi umanitari a Gaza.
Il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh ha accusato Israele di commettere un «genocidio» nella sua guerra contro Hamas nella Striscia. «Il nostro popolo sta subendo un genocidio, Gaza è diventata un’area disastrata», ha detto Shtayyeh in una conferenza stampa a Ramallah.
«È assolutamente irrealistico che un milione di persone possa spostarsi in 24 ore. Il segretario generale dell’Onu lo ha detto: è bene avvertire, ma l’avviso deve essere realistico per evitare conseguenze umanitarie devastanti». A riferirlo è l’alto rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, nel corso della conferenza stampa tenutasi a Pechino con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. «L’Ue è stata molto chiara nella condanna degli attacchi di Hamas. Israele ha diritto di difendersi ma in linea con il diritto internazionale. L’Ue ha già detto di essere contro qualsiasi attacco ai civili», ha ricordato Borrell.
La decisione israeliana ha fatto registrare critiche anche da Ankara. “Costringere la popolazione di Gaza – che da giorni è sottoposta a bombardamenti indiscriminati e che è stata privata di elettricità, acqua e cibo – a migrare in un’area estremamente limitata è una chiara violazione del diritto internazionale e non ha posto nell’umanità”, ha scritto in una nota il Ministero degli Esteri di Ankara. Un’offensiva di terra israeliana nella Striscia di Gaza porterà a perdite civili «inaccettabili», ha affermato il presidente russo, Vladimir Putin, mentre il vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha sottolineato il silenzio dei partner occidentali. Mi chiedo quale sarebbe la loro reazione dinanzi a una richiesta simile rivolta al regime di Kiev di evacuare una delle principali città, ha detto Medvedev. Vladimir Putin, durante l’incontro con i leader della CSI (comunità degli stati indipendenti), ha precisato la posizione di Mosca, ovvero quella di favorire un cessate il fuoco per arrivare a negoziati di pace e, successivamente, la creazione di una Palestina indipendente in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite. “Lo spargimento di sangue deve finire. La Russia è pronta a coordinarsi con tutti i partner dalla mentalità costruttiva. Partiamo dalla convinzione che non vi sia alternativa alla risoluzione del conflitto se non attraverso negoziati con obiettivo l’attuazione della formula delle Nazioni Unite a due Stati, ossia la creazione di uno Stato palestinese indipendente con capitale a Gerusalemme Est, che ha diritto alla protezione.” Putin ha aggiunto che, visto che non tutti nellla Striscia di Gaza sostengono Hamas, quest’ultima non può agire come leader politico del popolo palestinese e ha osservato di non disporre dati sulle forniture dirette di armi dall’Ucraina, sebbene sia certo che vi siano fughe di armi dall’Ucraina attraverso il mercato nero, dove Hamas solitamente si rifornisce.
Intanto è salito a 1.799 vittime palestinesi e 6.388 feriti il bilancio dei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza. A riferirlo è il ministero della Salute palestinese.