di Fabio Belli
Estesa la tregua tra Hamas e Israele di ulteriori due giorni. L’accordo, mediato dal Qatar, prevede il rilascio quotidiano di dieci ostaggi in cambio del triplo di prigionieri palestinesi.
A Tel Aviv intanto oggi è arrivato il tycoon Elon Musk per un accordo tra il governo israeliano e Starlink. Accordo, di natura preliminare, che prevede l’implementazione dei servizi di comunicazione satellitare nella Striscia di Gaza sotto la supervisione del Ministero delle Telecomunicazioni di Israele. Musk è anche stato accompagnato dal premier Netanyahu nella zona del Kibbutz Kfar Aza: luogo centrale dei fatti avvenuti il 7 ottobre. Il miliardario statunitense si è anche reso disponibile nel contribuire alla ricostruzione di Gaza.
Nel frattempo Mosca ha condannato gli attacchi all’aeroporto internazionale di Damasco da parte dell’esercito israeliano. La portavoce degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha chiesto la fine delle azioni irresponsabili che, secondo il Cremlino, mettono in pericolo la vita di persone innocenti e che rappresentano una violazione della sovranità siriana.
A Mosca al forum economico Primakov Readings è intervenuto il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov. Durante il suo intervento il capo della diplomazia russa ha sottolineato come le Nazioni Unite abbiano adempiuto al mandato di non permettere un’altra guerra mondiale senza tuttavia garantire una prosperità generale: per questo il ministro russo ha proposto ancora una volta una revisione dei criteri di rappresentanza dei Paesi nel Consiglio di Sicurezza.
Lavrov, in riferimento al conflitto arabo israeliano, ha affermato come quest’ultimo sia ormai diventato un punto di solidarietà per i paesi musulmani. Per quanto riguarda il multipolarismo, si è compiaciuto di come i paesi occidentali stiano iniziando a rendersi conto dei cambiamenti geopolitici sebbene, a suo dire, ne parlino come Macron, ovvero come una minaccia.
Ma il modello di globalizzazione è ingiusto e non equilibrato, ha detto Lavrov, secondo il quale in tale contesto il dollaro sarebbe stato utilizzato come arma. Uno strumento per infliggere una sconfitta strategica alla Russia è invece – secondo il ministro russo – l’Ucraina: nel ribadire come gli Stati Uniti abbiano distrutto l’intera serie di accordi sul controllo degli armamenti, ha affermato ancora una volta come da parte russa non esista alcuna volontà di conquista o di espansione territoriale.