di Fabio Belli
“La Brexit è stata ‘dannatamente giusta’ ed è un ‘modello per la Germania che si possano prendere decisioni sovrane come questa’, potrà quindi esserci un referendum su una Dexit tedesca dall’Ue”.
È quanto ha affermato la leader di Alternative Fur Deutschland, Alice Weidel, che, in un’intervista al Financial Times. ha precisato le intenzioni del suo partito di avviare una riforma del ‘deficit democratico’ dell’Unione europea. Tuttavia, ha detto la Weidel, “se non riusciremo a ripristinare la sovranità degli Stati, allora dovremmo lasciare che sia il popolo a decidere”.
Anche il compagno di partito, Dirk Spaniel, membro del Bundestag, ha sottolineato i difetti legati alla “proporzionalità depressiva nelle elezioni del Parlamento europeo”, secondo i quali un elettore tedesco avrebbe molto meno peso rispetto a uno residente in uno stato minore.
Toni più duri sono stati espressi da Christian Blex, che per la formazione sovranista tedesca rappresenta il parlamento nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia. “La Germania è di gran lunga il maggiore contribuente netto dell’Unione europea senza ricevere in cambio un compenso adeguato”, ha detto Blex che ha accusato le élite di Bruxelles di essere corrotte e di voler distruggere gradualmente l’indipendenza nazionale degli Stati membri.
A distanza di 6 anni dall’uscita dell’Inghilterra dall’Unione europea, il vocabolo Dexit entra nel lessico dell’opinione pubblica tedesca; e lo fa a pieno titolo visto che AFD, che è contro la guerra in Ucraina, favorevole a ripristinare i rapporti con la Russia, contro la NATO, contro l’immigrazione selvaggia e contro la propaganda LGBT, è al momento in testa a tutti i sondaggi. Non a caso è di qualche giorno fa la proposta di messa al bando del partito.
Intanto l’establishment tedesco ed europeo trema.