di Jeff Hoffman
Dopo la missione diplomatica di marzo del rappresentante speciale del governo cinese per gli affari eurasiatici in Germania, Li Hui, il presidente cinese Xi Jinping arriverà in Francia a maggio per incontrare il presidente Macron dopo un’assenza di oltre 4 anni dal Vecchio Continente.
Il viaggio coincide con il sessantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche fra Pechino e Parigi che, tuttavia, sono più che mai pilotate da remoto da quel di Washington.
Stando al solito funzionario anonimo del governo francese, citato dal sito web Politico, l’umore dei governanti francesi non è esattamente quello della festa, ma quello di ribadire la richiesta di reciprocità nelle relazioni con la Cina, in particolare nell’area chiave della transizione ecologica.
Nei colloqui del 9 marzo fra l’alto diplomatico cinese e il segretario di Stato del Ministero federale degli esteri tedesco Thomas Bagger, la Cina si è detta pronta a lavorare con la Germania per convocare tempestivamente una conferenza di pace con la partecipazione paritaria di tutte le parti, in modo da aprire la strada a un cessate il fuoco e alla cessazione delle ostilità il prima possibile.
Ciò che emerge forte e chiaro dal grande paese asiatico è che Pechino sta lavorando per mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti interessati partendo da Russia e Cina, “senza i quali non può esservi trattativa”. Sempre secondo Politico, infatti, la Cina starebbe cercando di persuadere l’Europa a lasciare che la Russia si sieda al tavolo per i futuri colloqui di pace da tenersi possibilmente in Svizzera.
Tuttavia, mentre la Cina è spinta dagli Stati Uniti verso una guerra commerciale all’ultimo sangue, il Vecchio Continente filo atlantico ha posto sanzioni ad aziende cinesi, obbedendo come sempre ai diktat di Washington.
La partita a scacchi fra Pechino, Washington e le colonie europee va avanti da anni e ha recentemente visto il governo Meloni escludere l’Italia dalla Nuova Via della Seta. Tuttavia, nella visita di un anno fa del presidente francese a Pechino Macron disse che l’Europa deve ridurre la sua dipendenza dagli Stati Uniti anche per evitare di essere trascinata in uno scontro tra Cina e Stati Uniti su Taiwan.
“Il grande rischio”, disse Macron, “è che l’Europa venga coinvolta in crisi che non sono le sue e che questo le impedisca di costruire la sua autonomia strategica”.
E la commedia francese, fra sostegno a Israele e truppe in Ucraina, continua.