di Margherita Furlan
Israele avrebbe informato gli Stati Uniti di stare pianificando un’operazione di terra definita “limitata” in Libano. Potrebbe iniziare immediatamente, come riferisce il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. Intanto proseguono i bombardamenti su Beirut e sul Libano meridionale. Almeno tre alti comandanti del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) sono rimasti uccisi in un attacco aereo israeliano su un condominio a Beirut dopo la mezzanotte. Hamas afferma che il suo leader in Libano è stato ucciso in un attacco israeliano insieme alla moglie, al figlio e alla figlia. Ma i bombardamenti colpiscono nuovamente anche funzionari dell’ONU. Anche il capo del sindacato degli insegnanti dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (UNRWA) in Libano, Fateh Al-Sharif, insieme alla moglie, al figlio e alla figlia, sono stati assassinati in un attacco aereo israeliano che ha colpito la loro casa nel campo profughi di Al-Bass a Sour, nel Libano meridionale.
Due milioni di cittadini libanesi sarebbero gli sfollati, la peggior crisi di sfollamento del paese, senza contare che il piccolo paese dei cedri ospita già circa 1,5 milioni di profughi siriani scappati dalla guerra contro la Siria di Bashar Al Assad, più 200mila profughi palestinesi.
Nel frattempo, mentre il Dipartimento di Stato statunitense ordina al personale dell’ambasciata di lasciare il Libano, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, riferisce di aver parlato con Israele e di aver ricevuto rassicurazioni sulla sicurezza dei più di 1.000 militari italiani partecipanti alla missione UNIFIL.
A Teheran, come a Qom, intanto, si stanno svolgendo partecipate manifestazioni contro le atrocità di Israele. Per il Presidente iraniano, Masoud Pezeshkian “il sangue di Nasrallah e dei suoi compagni diventeranno un baluardo contro la tirannia”. Il comandante in capo dell’esercito iraniano ha quindi invitato Israele “a essere pronto”, affermando che dovrebbe attendere la risposta della Repubblica islamica e dell’Asse regionale della resistenza al recente assassinio del segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah. Gli Stati Uniti hanno però avvertito l’Iran che in caso di attacco diretto contro Israele nei prossimi giorni, la risposta israeliana questa volta sarà più ampia e più forte di quella di aprile. Il messaggio americano è stato inviato tramite un paese terzo che ha relazioni diplomatiche con l’Iran, scrive Haaretz.
Da Washington Jared Kushner, genero di Donald Trump e suo consigliere quando era alla Casa Bianca, con delega per il Medio Oriente, scrive su X: “La leadership iraniana è bloccata nel Medio Oriente, mentre i suoi vicini stanno correndo verso il futuro investendo nelle loro popolazioni e infrastrutture. Stanno diventando magneti dinamici per talenti e investimenti mentre l’Iran resta sempre più indietro. Israele si ritrova ora con la minaccia di Gaza per lo più neutralizzata e l’opportunità di neutralizzare Hezbollah nel nord. È sfortunato come siamo arrivati fin qui, ma forse alla fine ci può essere un lato positivo. Chiunque abbia chiesto un cessate il fuoco nel nord si sbaglia. Non c’è ritorno per Israele. Non possono permettersi ora di non finire il lavoro e smantellare completamente l’arsenale che è stato puntato contro di loro. Non avranno mai un’altra possibilità”.
Kamala Harris sembra essere d’accordo. “Ho un impegno incrollabile per la sicurezza di Israele, afferma. Sosterrò sempre il diritto di Israele a difendersi dall’Iran e dai gruppi terroristici sostenuti dall’Iran come Hezbollah, Hamas e gli Houthi.”
D’altronde anche l’islamologo francese Olivier Roy, docente all’Istituto universitario europeo di Firenze, intervistato dal Corsera, sostiene che «nonostante i proclami l’Iran può fare ben poco. E Israele non ha alcuna ragione di fermarsi. Gli attacchi continueranno, l’escalation generale andrà avanti e dopo Cisgiordania e Libano potrebbe toccare anche all’Iran», perchè dopo l’uccisione di Haniyeh a Teheran, è chiaro che Israele ha infiltrato i servizi iraniani. A quale livello? Nessuno lo sa, ed è quello che si chiedono prima di tutto gli stessi iraniani.