di Jeff Hoffman
La Colombia di Gustavo Petro ha ufficialmente richiesto di entrare nell’alleanza dei BRICS mentre L’Argentina di Javier Milei ha presentato la richiesta di diventare “partner globale” dell’Alleanza Atlantica.
“Ho consegnato al vice segretario della NATO una manifestazione d’intenti che contiene una richiesta da parte dell’Argentina di diventare un partner globale di questa organizzazione”, ha fatto sapere tramite X il ministro della Difesa Luis Alfonso Petri.
L’inclusivo vice segretario generale della NATO, Mircea Geoana, che conferma l’avvenuto incontro con Petri presso il quartier generale della NATO, ha affermato che “l’alleanza ha accolto con favore la richiesta dell’Argentina di diventare il partner globale del blocco atlantico”.
Dall’altra parte, più o meno nelle stesse ore, Colombia e Brasile hanno rilasciato una dichiarazione congiunta affermando che il presidente Petro ha espresso l’interesse della Colombia ad aderire il prima possibile ai BRICS come membro a pieno titolo, richiesta che il presidente Lula ha accolto con favore promettendo di promuovere la candidatura della Colombia.
Ad esacerbare le relazioni fra i paesi del sud America ci ha pensato ancora il presidente Milei che, lo scorso marzo, ha siglato un memorandum d’intesa sulla cosiddetta “collaborazione tecnica” tra l’Amministrazione Generale dei Porti dell’Argentina e il Corpo degli Ingegneri dell’Esercito degli Stati Uniti, cioè il ramo responsabile delle costruzioni militari e delle opere civili per la difesa del suolo statunitense, basi militari comprese.
L’accordo si concentra sulla gestione e sullo scambio di informazioni e consentirà “l’implementazione di una nuova formazione in materia di gestione dei porti e delle vie navigabili, il mantenimento della navigazione e dell’equilibrio ambientale, lo sviluppo delle infrastrutture relative al corso fluviale dal nome Paraguay-Paranà, importante non soltanto per gli scambi commerciali ma anche nota via di traffici illegali gestiti dai cartelli di narcotrafficanti.
“E’ un crimine contro la patria che rende impossibile per la Repubblica Argentina essere sovrana. Dimostra che non c’è alcun pensiero strategico nell’élite argentina, e se lo fa, è perchè subordinato al capitale speculativo e al traffico di droga”, ha spiegato senza peli sulla lingua il giornalista, politologo e professore di relazioni internazionali Bruno Rocha Lima, aggiungendo poi che questo è il motivo scatenante la guerra del Paraguay contro Brasile, Argentina e Uruguay nel 1864.
Sempre secondo il professor Lima l’accordo equivale alla cessione della sovranità dei nostri paesi all’aggressore statunitense”.
E’ opinione comune fra gli analisti della regione che la lotta al narcotraffico è praticabile solo se vi è un controllo del sistema portuale del corso d’acqua del Paraná, che è privatizzato e senza regole.
E la provocazione è servita.20