di Jeff Hoffman
Dobbiamo prepararci alla possibilità che la guerra si diffonda in Europa. Questa l’opinione espressa dal capo dell’esercito elvetico, Thomas Süssli, intervistato dal quotidiano svizzero in lingua tedesca Tages-Anzeiger.
La Svizzera fa parte del sistema di sicurezza europea e può restare coinvolta in una guerra della Russia contro l’occidente, ecco perché stiamo comprando dagli Stati Uniti il sistema missilistico Patriot e un altro sistema missilistico per la difesa aerea a medio e corto raggio, ha rassicurato il generale svizzero. Ciò che Süssli non ha detto è che la Svizzera ha aperto dei vasi comunicanti con la vicina Germania che, attraverso una triangolazione commerciale poco chiara, consegnerà 16 vecchi carri armati Leopard 2A4 all’Ucraina.
La strategia narrativa dalle ormai poco neutrali Alpi svizzere, è quella dell’orco Putin pronto a invadere l’Europa che, nel frattempo, ha lanciato l’offensiva parlamentare contro le elezioni russe.
A gridare “avanti march” ci ha pensato il deputato estone Riho Terras che, a voce piena, ha chiesto ai paesi dell’Unione europea di non riconoscere preventivamente i risultati delle elezioni presidenziali russe.
La brutta notizia, tuttavia, è che fra i pochi firmatari dell’appello estone figurano, guarda caso, Bulgaria, Spagna, Paesi Bassi, Italia, Lituania, Lettonia, Polonia, Svezia, Romania, Slovacchia, Finlandia, Danimarca, Repubblica Ceca e Ungheria, per un totale di 29 parlamentari su 705.
Uno zero virgola che, in ogni caso, servirà a Washington per diffondere terrore e vendere armamenti.