di Fabio Belli ed Elisa Angelone
Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato due misure di assistenza nell’ambito di quello che nella neolingua è chiamato Fondo Europeo per la Pace. Le misure però, come al solito, con la pace non hanno niente a che vedere perché prevedono un sostegno a due forze armate, il primo a quella moldava e il secondo a quella georgiana. Per Chisinau saranno erogati 40 milioni di euro in 36 mesi per l’acquisto di attrezzature e formazione all’esercito, mentre per Tbilisi saranno solo, si fa per dire, 30 milioni.
Tbilisi che, tra l’altro, non ha ottenuto l’agognato status di candidata all’adesione all’UE. Il motivo sarebbe il rifiuto da parte delle autorità georgiane ad aderire alle sanzioni antirusse. Per la Georgia, quindi, l’ingresso nella famiglia comunitaria è condizionato dall’apertura di un secondo fronte con la Russia. “Una decisione politica”, secondo le autorità georgiane, o, per meglio dire, un vero e proprio ricatto. D’altra parte, queste sono le “regole” nel giardino europeo.