di Gionata Chatillard
Testare nuovi farmaci in giro per il mondo per conto di Big Pharma. Questo sarebbe uno degli obiettivi del Pentagono secondo il generale Igor Kirìllov massima autorità dell’Esercito russo in materia di guerra biochimica. Secondo il militare, le forze armate statunitensi starebbero infatti promuovendo gli interessi delle grandi aziende farmaceutiche americane attraverso una fitta rete di laboratori e organizzazioni intermediarie volte a testare e a fare approvare determinati medicinali dagli enti regolatori di paesi terzi.
A supporto della sua tesi, il generale Kirillov cita un documento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti rinvenuto nel Donbass nel 2015. Nel testo si farebbe esplicito riferimento a sperimentazioni cliniche di farmaci contro diversi tipi di febbre virale. Lungi dall’essere un’iniziativa estemporanea, il progetto includerebbe la creazione di un’infrastruttura di ricerca mobile e la formazione di personale sanitario per sperimentare nuovi preparati medici nei territori in cui il Pentagono è presente, a partire dal continente africano.
Un ruolo importante in operazioni di questo tipo potrebbe essere svolto, secondo Mosca, anche dai militari di stanza a Sigonella, dal momento che nel quartier generale siciliano dell’Esercito statunitense si troverebbe dal 2019 un’unità incaricata di coordinare diversi comandi strategici nello studio di malattie considerate “di rilievo militare”. Con o senza l’intervento delle truppe di stanza in Italia, l’obiettivo finale del progetto denunciato dal generale Kirillov sarebbe comunque quello di ottenere benefici economici per le principali aziende farmaceutiche che finanziano le campagne elettorali dei politici statunitensi. Il tutto, naturalmente, sotto le mentite spoglie della “cooperazione umanitaria”.