di Elisa Angelone
I recenti disordini in Francia hanno spostato, almeno in parte, i riflettori mediatici da est a ovest e la Russia ne approfitta per sottolineare le contraddizioni del mondo “civilizzato” occidentale, del quale la Francia dovrebbe essere espressione. “Il Ministero degli Esteri russo è estremamente preoccupato per la situazione di crisi e per l’aumento senza precedenti della violenza in Francia” scrive la portavoce Maria Zakharova sul suo canale Telegram, sottolineando, non senza un pizzico di ironia, la “crescente radicalizzazione della società francese”. Un fatto, continua la Zakharova, che l’Eliseo dovrebbe “prendere sul serio” prima di criticare le presunte violazioni dei diritti umani nei paesi “non allineati”.
Oltre ad invitare le autorità francesi a far luce sull’omicidio del giovane algerino, Mosca sottolinea un fatto che pare essere ignorato da molti media occidentali: il possesso, cioè, di armi destinate a Kiev da parte dei manifestanti. Stando alle parole di Maria Zakharova, infatti, le armi fornite dalla NATO, e dalla Francia in particolare, nonché i fondi a sostegno dei neonazisti ucraini verrebbero ora impiegati contro la polizia francese e contro quei cittadini che cercano di contrastare i manifestanti. Ne ha parlato anche Le Figaro, suggerendo che queste armi potrebbero essere finite nelle mani dei rivoltosi attraverso il dark web. Un vero e proprio boomerang per l’Occidente, che rischia ora di vedere i propri paesi soccombere sotto i violenti effetti delle proprie politiche miopi e arroganti.