di Elisa Angelone
In seguito alle controverse affermazioni del senatore statunitense Lindsey Graham, che si era compiaciuto, davanti a Zelensky, del contributo economico americano alla morte di “molti russi” sul campo di battaglia in Ucraina, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha invitato il politico americano ad esprimere il suo reale pensiero registrando un breve video a conferma o meno della veridicità delle suddette affermazioni.
La Zakharova, sul suo canale Telegram, ha poi voluto ricordare nel dettaglio come la “retorica nazista” del senatore republicano abbia in realtà radici profonde da ricercarsi nei legami che un tempo univano le grandi banche e imprese americane e la Germania nazista, esattamente come oggi esistono simili legami con il regime di Kiev. Come ricorda Maria Zakharova, le fabbriche della Ford, in Germania, “incarnazione del sogno americano”, non solo “producevano fino a 70mila mezzi all’anno per le esigenze della Wehrmacht, ma sfruttavano a tale scopo anche il lavoro dei prigionieri”. “L’icona dell’industria automobilistica tedesca, Opel, era di proprietà della statunitense General Motors”, anch’essa “parte integrante della macchina da guerra nazista”, ricorda la Zakharova. Lo stesso dicasi per la Kodak, la Coca-Cola, il colosso informatico IBM e la compagnia petrolifera Standard Oil, nonché per la Chase National Bank, oggi nota come JP Morgan Chase che, all’epoca, collaborò con la tedesca Allianz all’assicurazione sulla vita e le proprietà delle guardie dei campi di sterminio nazisti.
Mosca, insomma, non manca mai di rimarcare il parallelismo tra il regime di Kiev e la Germania nazista per sottolineare la portata del conflitto in corso, oltre che le basi della società occidentale. Investendo sui nazisti in Germania, afferma Maria Zakharova, gli Stati Uniti hanno contribuito a scatenare la Seconda guerra mondiale e l’Olocausto. “Vorrei però ricordare ai senatori e a tutti i beneficiari americani come si è conclusa la precedente avventura”, conclude la portavoce.
Sono pochi, finora, i media occidentali ad aver ripreso le dichiarazioni della Zakharova in quello che pare un tentativo di minimizzare l’accaduto.
Mentre Graham è impegnato a vantarsi su Twitter del mandato di arresto emesso da Mosca a suo carico, la Russia, commentando gli appelli ormai espliciti anche tra le élite occidentali a “uccidere i russi”, accusano apertamente Washington di supportare un “genocidio”. A dirlo è stato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, oggi in Burundi in visita ufficiale.