di Margherita Furlan
Per il presidente russo, Vladimir Putin, l’attacco al ponte di Crimea è un “attentato terroristico del regime di Kiev” a cui vi sarà una risposta.
Per il vice rappresentante russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polyansky, molti sarebbero i dati che indicherebbero il coinvolgimento dell’intelligence britannica. In ogni caso, secondo Mosca, gli attacchi terroristici distolgono l’attenzione dal fallimento del vertice della NATO a Vilnius. Stamani il ministero della Difesa russo ha reso noto un’ulteriore attacco subito dalla Crimea stanotte effettuato con 17 droni. In una riunione del Consiglio di Sicurezza Polyansky ha quindi affermato che oramai l’Ucraina si sarebbe trasformata in una compagnia militare privata dell’Occidente che sta conducendo una guerra per procura contro Mosca.
Intanto, il capo della diplomazia russa, Sergeij Lavrov, oggi ha avuto una conversazione telefonica con l’omologo turco, Hakan Fidan, con l’obiettivo di fornire grano ai paesi più bisognosi attraverso opzioni alternative al Trattato conclusosi ieri, dato che, secondo Mosca, il Mar Nero, minato dalla marina ucraina, non godrebbe delle condizioni di sicurezza necessarie per il trasporto del grano.
Nelle stesse ore a Mosca si è svolto un briefing sui bio laboratori statunitensi nel mondo. Il generale Igor Kirillov, capo delle truppe di protezione dalle radiazioni e dalle attività chimiche e biologiche, ha informato che i dipendenti del laboratorio biologico statunitense NAMRU-3, che ha sede a Sigonella, starebbero conducendo ricerche su infezioni particolarmente pericolose in Egitto, ghana e Gibuti e che il Pentagono avrebbe pianificato di utilizzare i suoi bio laboratori in Africa per testare medicinali sulla popolazione locale. Secondo i documenti rintracciati dal generale Kirillov, i bio laboratori statunitensi sono particolarmente interessati allo studio di zanzare e zecche per meglio lavorare alla creazione di epidemie che possono essere gestire artificialmente. I biologi USA avrebbero inoltre in programma l’estensione delle operazioni nell’unità NAMRU-6 in Argentina.