di Fabio Belli
“Non abbiamo ancora concluso che in Ucraina sia in atto un genocidio”.
È quanto in sostanza ha affermato il presidente della Commissione internazionale d’inchiesta delle Nazioni Unite sull’Ucraina, Erik Møse. Una dichiarazione commentata dal vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, che ha consigliato ai membri della stessa commissione di non comportarsi più come talpe cieche. “Se vogliono davvero scoprire il genocidio e i crimini di guerra dovrebbero guardare in direzione di Kiev”, ha detto l’ex premier russo.
Intanto Humans Rights Watch dichiara di avere prove dell’uccisione di cittadini nella città ucraina di Izyum a seguito del bombardamento di Kiev con munizioni a grappolo. Al contempo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante un briefing ha mostrato alcuni frammenti di munizioni della NATO. “Per coloro che credono che le loro tasse servano alla causa della pace”, ha affermato la portavoce, “queste bombe contengono sangue di bambini e popolazione civile, sono state acquistate, fabbricate e trasportate con il denaro dei residenti dei paesi dell’Unione europea, che parlano di pace ogni giorno”, ha dichiarato la Zakharova.
Il tutto mentre il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, dopo l’incontro con Putin sostiene che nessuna prospettiva di pace in Ucraina è all’orizzonte.