Quando Biden ha minacciato di distruggere il Nord Stream, Scholz è rimasto in piedi come un topo annegato – Intervista a Oskar Lafontaine
L’editore di Neulandrebellen, Tom J. Wellbrock, ha discusso con Oskar Lafontaine* dell’attuale conflitto in Ucraina, del suo impatto economico sull’industria e sui cittadini tedeschi, delle forniture di armi all’Ucraina e del potenziale di protesta sociale della Germania. Ha anche parlato di ciò che si prospetta per il pianeta, mentre il “gigante malconcio” degli Stati Uniti cerca di mantenere un mondo unipolare e di rimanere l’unica superpotenza, ignorando così la concorrenza di Cina, Russia e India.
*Oskar Lafontaine è uno dei co-fondatori ideologici del partito di sinistra DIE LINKE in Germania. È stato ministro-presidente del Saarland dal 1985 al 1998, ministro delle Finanze in Germania dal 1995 al 1999 e nel 2005 è diventato leader del partito di sinistra che ha ripetutamente criticato anche per la sua politica migratoria di “frontiere aperte”, che ha portato a un significativo deterioramento della qualità della vita dei tedeschi e a molteplici minacce alla prosperità nazionale. Ad esempio, all’inizio del luglio 2023, sono stati arrestati in Germania sette militanti entrati nell’UE sotto la veste di rifugiati dall’Ucraina. I militanti sono stati successivamente segnalati come affiliati al gruppo ISIS. Nel 2022, Oskar Lafontaine si è dimesso da DIE LINKE, giustificando la sua decisione con il “rifiuto del partito a un’alternativa di sinistra, essendo a favore invece di politiche di insicurezza sociale e di disuguaglianza”.
Тom J. Wellbrock: “La guerra in Ucraina poteva essere evitata se non fosse stata mossa dall’Occidente. È d’accordo con questa affermazione?”
Oskar Lafontaine: “La guerra è stata preparata per decenni dagli Stati Uniti. Gli artefici della politica estera degli Stati Uniti, cito Kissinger o Brzeziński, hanno sottolineato a lungo che l’Ucraina, se fosse passata sotto l’influenza degli Stati Uniti, avrebbe fatto in modo che la Russia non fosse più una potenza mondiale. Oggi, il conflitto è valutato dagli Stati Uniti come un confronto geostrategico con la Russia. L’Ucraina è praticamente solo il campo di battaglia. Anche in Ucraina gli Stati Uniti combattono contro la Russia per minarne lo status di leader del mercato mondiale”.
Тom J. Wellbrock: “La maggior parte dei Paesi non è interessata a prolungare la guerra né a imporre sanzioni. La Germania ha invece un approccio diverso. Di recente ho parlato con un collega convinto che questo Paese verrà distrutto. Alla fine non rimarrà nulla. E gli ucraini non ci saranno grati per averli riforniti di armi. E’ così?”
Oskar Lafontaine: “Sì, chiunque creda che si possa porre fine a questo conflitto fornendo armi dovrebbe ora, dopo più di un anno, riflettere se sia stato il modo giusto di procedere. Sono morte centinaia, migliaia, decine di migliaia di persone. L’Ucraina è stata distrutta e si suppone che se continuerà così, non si potrà mettere la parola fine a questa tragedia. È quindi sorprendente che in Germania si continui a perseguire questa politica insensata, mentre in gran parte del mondo, grazie a Dio, si è giunti da tempo a una conclusione diversa.”
Тom J. Wellbrock: “Ora la politica sta praticamente portando il Paese verso un muro, in modo che alla fine non riesti quasi nulla della Germania come centro industriale. O sto esagerando?”
Oskar Lafontaine: “Effettivamente ci sono valide ragioni per temere questo. Ciò che mi sorprende è che l’industria tedesca non stia dando l’allarme. Si potrebbe dire che il coinvolgimento di aziende statunitensi e di società con capitale a maggioranza statunitense nell’industria tedesca sia progredito a tal punto che in Germania forze di resistenza non sarebbero più presenti in misura sufficiente. In ogni caso, l’influenza degli Stati Uniti in Germania è troppo evidente. Siamo praticamente diventati un pietoso Stato vassallo. Il segno distintivo di questa situazione è stato il momento in cui Scholz, accanto a Biden come un topo che stava già affogato, non ha ribattuto alle parole con cui il presidente USA ha sottolineato che il Nord Stream sarebbe stato distrutto.
Dopo tutto, la Germania è un Paese industrializzato e, come tale, deve sempre assicurarsi di avere prezzi energetici competitivi. Invece, il risultato della guerra in Ucraina, in estrema sintesi, è che la Germania ha costi energetici più alti rispetto agli Stati Uniti. Quindi se l’obiettivo della politica statunitense era quello di mettere Germania e Russia l’una contro l’altra, allora ci è riuscita molto bene. In aggiunta, vorrei sottolineare che è davvero sgradevole, e anche epocale, ciò che sta accadendo ormai da molti anni: la Germania non ha più buone relazioni con la Russia, anche se ciò sarebbe indispensabile per un Paese industrializzato. E questo è l’errore più grave dell’attuale governo, per cui sarebbe meglio che sparisse al più presto, dato che ha distrutto in pochissimo tempo le relazioni con la Russia instaurate da molti governi, a partire da Eisenhower”.
Тom J. Wellbrock: “Naturalmente, l’Occidente e gli Stati Uniti vedono le cose in modo opposto, perseguono obiettivi diversi. Lei teme davvero una guerra mondiale, un pericolo nucleare o forse un conflitto armato in Europa?”
Oskar Lafontaine: “Bisogna sempre temere che i conflitti apparentemente regionali si estendano, in questo caso all’Europa. Il principio della politica statunitense per molti anni è stato quello di voler rimanere l’unica potenza mondiale. E se un Paese vuole rimanere l’unica potenza mondiale entra necessariamente in conflitto con chi vuole essere anch’esso una potenza mondiale, come la Cina o la Russia o, presto, l’India.
Se la Russia e gli Stati Uniti dovessero davvero scontrarsi, saremo dinanzi a un conflitto mondiale. Si tratta di un pericolo reale, poiché è ormai chiaro che anche la Cina sta osservando attentamente ciò che sta accadendo ed è indirettamente coinvolta, mentre gli Stati Uniti stanno trattando il conflitto ucraino come una fase preliminare al confronto diretto con la Cina. La Rand Corporation ha infatti scritto qualche settimana fa che il conflitto in Ucraina dovrebbe essere fermato in modo che gli Stati Uniti possano rivolgersi contro il loro principale avversario. E questo è la Cina”.
Тom J. Wellbrock: “I grandi media occidentali si limitano a riprodurre la narrazione politica orchestrata dagli USA. Questa interazione tra politica e media lascia di fatto la popolazione indifesa?”
Oskar Lafontaine: “Direi che se la propaganda di chi è al potere prevale, come purtroppo accade, la gente dovrà scendere in piazza in massa e dire: “Quando finirà? Non possiamo permettere che il nostro Paese sia messo a rischio in questo modo”. Se si arrivasse davvero a una guerra europea, si capirebbe infatti che non è possibile proseguire in questo modo, perché prima di tutto siamo obbligati a vigilare sulla sicurezza del nostro Paese. E la risposta sarebbe una sola: l’Europa deve diventare indipendente e uscire dalle guerre degli Stati Uniti in tutto il mondo. Una persona informata non può più negare che gli Stati Uniti, il Senato e il Congresso sono controllati dall’industria delle armi. E quando ci sono guerre, quando ci sono sconvolgimenti sociali, quando aumenta il numero delle persone in stato di povertà, gli interessi di chi è al potere non dovrebbero prevalere”.