di Margherita Furlan
Venerdì 27 settembre, a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, Cina e Brasile hanno promosso il loro tentativo di mediare la pace tra Kiev e Mosca, sulla base del documento presentato da Pechino già lo scorso anno. La speranza espressa dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi è che la comunità internazionale convochi una conferenza di pace che accolga una “discussione equa” di tutte le proposte e che eviti “il riemergere di una mentalità da Guerra Fredda”. Nel colloquio tenuto con il consigliere alla presidenza del Brasile, Celso Amorim, Wang Yi ha dichiarato che Cina e Brasile sono “partner strategici maturi”. Poche ore dopo le rinnovate critiche di Volodymyr Zelensky alla proposta congiunta (sostenendo che “la Russia può solo essere costretta alla pace”), Pechino e Kiev hanno discusso la possibilità di colloqui di “massimo livello”, alludendo all’eventualità di un incontro tra i leader tra i due paesi. Sabato 28 settembre, rivolgendosi all’Assemblea Generale delle Nazioni, Wang Yi ha chiesto inoltre il cessate il fuoco in Medio Oriente, evidenziando, come di consueto, la necessità di rispettare la sovranità nazionale. L’alto funzionario cinese si è anche schierato contro l’egemonia e il protezionismo commerciale, aggiungendo che l’intenzione di Pechino è di espandere ulteriormente le politiche di riforma e apertura per resistere al “disaccoppiamento e alla rottura delle catene di approvvigionamento”.