di Margherita Furlan
La Cina prosegue il taglio delle sue partecipazioni in titoli del Tesoro USA, ufficialmente a causa dell’aumento dei tassi di interesse a lungo termine, che ne ha ridotto drasticamente i rendimenti. Le partecipazioni cinesi a gennaio 2023 sono scese a 859,4 miliardi di dollari contro gli 867,1 miliardi di dollari di dicembre 2022. Si tratta di una diminuzione che si protrae per il sesto mese consecutivo e porta la partecipazione cinese ai titoli statunitensi al livello più basso dal maggio 2009.
Nel frattempo, dopo il fallimento della Silicon Valley Bank, per salvarsi le banche statunitensi hanno preso in prestito un totale di 164,8 miliardi di dollari da due strutture di sostegno della Federal Reserve soltanto nell’ultima settimana. Il precedente massimo storico, di $ 111 miliardi, era stato raggiunto durante la crisi finanziaria del 2008. Si aggiungono poi 11,9 miliardi di dollari in prestiti dal nuovo backstop di emergenza della Fed noto come Bank Term Funding Program, lanciato proprio domenica scorsa.
Intanto, Zhang Hanhui, ambasciatore cinese a Mosca, ha dichiarato all’agenzia di stampa russa Ria Novosti che la Cina intende costruire una collaborazione ancora più stretta con la Russia anche nel settore energetico. Secondo Hanhui, nel 2022 le forniture di gas liquefatto dalla Russia alla Cina hanno raggiunto il record.