di Gionata Chatillard
Le speculazioni su un possibile intervento della Corea del Nord in Ucraina si rincorrono ormai da mesi. Questa volta, però, a fornire dettagli sulle intenzioni di Pyongyang è stato l’ex militare Alexander Sladkov, diventato oggi un volto noto della televisione russa come corrispondente di guerra. Nel suo blog, il giornalista ha infatti assicurato che un contingente di 50.000 volontari sarebbe già pronto a partire per il fronte per dare manforte al Cremlino.
Secondo le fonti militari nordcoreane consultate da Sladkov, per sbloccare la situazione mancherebbe solo il beneplacito della Cina, principale alleato del regime di Kim Jong-un. Il recente incontro tra Vladimir Putin e Xi Jinping, con la sempre più netta posizione di Pechino a fianco di Mosca, suggerisce in questo senso che il paese asiatico potrebbe presto autorizzare l’invio del contingente. Si tratterebbe in ogni caso di truppe che non sarebbero inquadrate nell’Esercito ufficiale, ma in una specie di compagnia militare parallela sul modello di quelle dei mercenari che operano negli scenari di guerra per conto di paesi come Stati Uniti o Russia.
L’eventuale implicazione della Corea del Nord nello scenario bellico ucraino potrebbe favorire un allargamento del fronte di guerra sul quadrante asiatico, dove la situazione è già bollente non solo intorno a Pyongyang, ma anche sullo Stretto di Taiwan.
Secondo il resoconto di Sladkov, giornalista relativamente vicino al Cremlino ma noto anche per le sue posizioni non proprio moderate sul conflitto in corso, Kim Jong-un sarebbe riuscito a radunare ben 800.000 volontari in un solo giorno, con l’obiettivo di inviarne ben mezzo milione a combattere in Europa Orientale con carri blindati, missili e altri tipi di armi.
Negli ultimi giorni, inoltre, il Governo russo ha inviato messaggi di amicizia indirizzati alla Corea del Nord. Dal Ministero degli Esteri hanno sentitamente ringraziato Pyongyang per la posizione assunta riguardo all’ “operazione speciale” lanciata da Putin, sottolineando come si sia ormai aperto un “nuovo capitolo” nelle relazioni fra i due paesi. Kim Yo-jong, sorella del leader supremo Kim Jong-un, ha poi contraccambiato dicendo che Corea del Nord e Russia si trovano attualmente “sulla stessa barca”.
La sintonia è tale che, secondo quanto riferito da Sladkov, Pyongyang starebbe pensando di mandare in Ucraina non solo mercenari, ma anche truppe regolari. Una mossa che accenderebbe forse una miccia capace di trasformare l’attuale escalation nel Pacifico occidentale in una vera e propria guerra, che a quel punto diventerebbe “mondiale” a tutti gli effetti.