di Gionata Chatillard
Soldati ucraini iper resistenti agli antibiotici. Questo è quanto emerge da un rapporto delle autorità sanitarie statunitensi in base ai dati raccolti in un ospedale militare gestito dal Pentagono in territorio tedesco. A un soldato ucraino in cura presso questa struttura sono infatti state diagnosticate una serie di pericolose infezioni che i medici non sono riusciti a curare con i medicinali normalmente utilizzati in situazioni simili.
Il caso tedesco non è però il solo, anzi. Da quanto riferisce il Financial Times, episodi di questo tipo si sono moltiplicati in diversi paesi da quando rifugiati e soldati feriti provenienti dall’Ucraina sono stati accolti nell’Unione Europea. Un vero e proprio pericolo sanitario per il Vecchio Continente, avvertono le autorità statunitensi, che parlano della possibile diffusione di super batteri in grado di causare polmoniti, meningiti o infezioni del tratto urinario.
Le cause di questa resistenza agli antibiotici sono per il momento poco chiare. In parte, il fenomeno potrebbe essere dovuto alla scarsa capacità degli ospedali ucraini di dosare correttamente questi medicinali. Tuttavia Igor Nikulin, ex ispettore delle Nazioni Unite specializzato in armi batteriologiche, sostiene che quanto sta succedendo potrebbe essere stato causato da esperimenti biologici “collegati alle attività dei laboratori militari statunitensi” nel paese slavo.
In passato, il Ministero della Difesa russo aveva già denunciato questo tipo di esperimenti, sostenendo che nei prigionieri di guerra ucraini si rinveniva una serie di malattie infettive che superava abbondantemente la media statistica. Fra queste, anche patologie atipiche come la SARS, l’influenza aviaria o la peste, che potrebbero appunto essere il risultato di prove realizzate per valutare la tolleranza a diversi agenti patogeni. Le dosi massicce di antibiotici probabilmente somministrate ai soldati durante questi esperimenti, dichiara l’esperto Nikulin, non possono quindi che essere tra i primi indiziati per spiegare la minaccia sanitaria che potrebbe presto incombere sull’Europa.