di Elisa Angelone
Ieri la notizia secondo cui il Pakistan intende acquistare greggio russo pagando esclusivamente in yuan. A fine aprile l’Argentina ha annunciato che Buenos Aires inizierà a pagare le importazioni dalla Cina in yuan invece che in dollari per preservare le proprie riserve valutarie. La Banca centrale brasiliana sta riempendo le proprie riserve estere con lo yuan cinese, che ha scalzato l’euro nei regolamenti commerciali e negli investimenti. Il Bangladesh ha recentemente raggiunto un accordo con la Russia per pagare la costruzione della propria centrale nucleare in yuan. L’Iran, secondo paese più sanzionato al mondo, usa da tempo la moneta cinese per i propri scambi commerciali e intende, insieme alla Cina, aumentare ulteriormente il volume degli scambi nelle valute locali.
Anche Mosca, spinta dalle sanzioni, ha adottato lo yuan come valuta di riserva, e gli scambi regolati in yuan hanno superato quelli in dollari. Lo scorso marzo lo yuan ha superato il dollaro nelle transazioni transfrontaliere in Cina.
La lista potrebbe continuare, includendo altri paesi come la Thailandia e l’Irak che fanno sempre più affidamento sullo yuan cinese.
Sono sempre di più, in generale, le nazioni che preferiscono la valuta nazionale cinese al dollaro USA nelle transazioni internazionali. Si tratta soprattutto delle nazioni del cosiddetto Sud globale, per le quali le sanzioni occidentali alla Russia e il congelamento delle sue riserve estere hanno rappresentato un campanello d’allarme. Un invito, in sostanza, a correre ai ripari per aggirare possibili future sanzioni e trovare in generale un’alternativa al biglietto verde.
Lo strapotere del dollaro è percepito ormai da mezzo mondo come soffocante e gli avvenimenti recenti, con al centro l’ascesa dei BRICS e i fallimenti bancari statunitensi, non hanno fatto altro che sospingere molti governi sempre più lontano dalla nave a stelle e strisce che, in questo modo, rischia di affondare. In questo momento soltanto lo yuan cinese sembra avere i requisiti per sostituire il biglietto verde a livello globale.