di Fabio Belli
Il conflitto russo ucraino non è più sotto i riflettori dei media globalisti, motivo per cui per l’Occidente sarebbe ora che Kiev inizi a pensare ai negoziati di pace con Mosca.
È quanto sostiene l’emittente statunitense NBC News, secondo la quale i colloqui sarebbero già in corso dopo che la fantomatica offensiva ucraina è giunta in una fase di stallo. Il che, tradotto, significa sconfitta e resa per Kiev in vista di un inverno ancora più difficile per le velleità trionfalistiche di Zelensky e soci.
Sempre secondo l’emittente statunitense, l’amministrazione Biden, ormai concentrata a pieno su quanto succede a Gaza, sarebbe preoccupata dell’imminente esaurimento di forze da parte del paese slavo mentre al contrario la controparte russa sembrerebbe disporre di risorse belliche infinite. Della serie “noi vi diamo le armi, ma se non avete forze competenti per usarle, meglio dirottarle all’amico Israele”. Secondo dati del Pentagono, la spesa a stelle e strisce per Kiev da febbraio 2022 ammonta a 43,9 miliardi. Troppi secondo gli scettici dell’opinione pubblica statunitense che, secondo un sondaggio Gallup, sarebbero saliti dal 24% al 41% negli ultimi tre mesi. E anche nel Vecchio Continente il sentimento pubblico pro-Ucraina inizierebbe ad indebolirsi.
Non a caso l’ex consigliere della presidenza di Zelensky, , ha consigliato velatamente di correre ai ripari chiedendo inevitabili colloqui di pace con la Russia. Anche perché, secondo Arestovich, sarebbe a questo punto impossibile ripristinare i confini del 1991 con operazioni militari.
E gli apparenti segnali di disgelo dell’Occidente non sono sfuggiti certo al presidente russo, Vladimir Putin, secondo il quale le nazioni occidentali, che in precedenza insistevano affinché l’Ucraina sconfiggesse la Russia sul campo di battaglia, starebbero gradualmente rivedendo la loro posizione.
“Stanno cambiando tono, dicendo cose diverse”, ha detto il capo del Cremlino ai membri della Camera Civica russa sottolineando ancora una volta la sconfitta non tanto per l’Ucraina, quanto per gli effetti sull’Unione europea.
“Loro hanno escluso la nostra energia. E allora? Qual è il risultato? Il nostro PIL crescerà fino al 3% quest’anno, mentre le principali economie europee si stanno contraendo”, ha osservato e concluso Putin.