di Margherita Furlan
A dieci giorni dalle elezioni presidenziali che si terranno il 28 luglio, aumenta in Venezuela il rischio di violenze diffuse.
Il presidente Nicolas Maduro ha esortato i sostenitori a votarlo in massa per evitare “un bagno di sangue, una guerra civile”. Pesano ancora sulla popolazione le sanzioni statunitensi e la tensione resta alta. Per tale ragione, il Brasile ha deciso di inviare due osservatori a monitorare le elezioni.
L’attuale presidente, Nicolás Maduro, candidato a un terzo mandato di 6 anni, guida con il 54,2% le intenzioni di voto, secondo l’ultimo sondaggio svolto dalla società Hinterlaces. Maduro è sostenuto dal Partito socialista unito del Venezuela (Psuv) e dalle forze alleate raggruppate nel cosiddetto Grande polo patriottico (Gpp). In base al rilevamento (realizzato il 30 giugno con 1.200 interviste in tutto il Paese), il principale candidato dell’opposizione, Edmundo González Urrutia, considerato il rivale diretto del leader ‘chavista’, al momento ha il 21,1% delle preferenze. Molto meno significative le percentuali espresse per gli altri otto candidati in gara.