di Fabio Belli
Alle parole del portavoce di Rosenergoatom, Renat Karchaa, secondo cui Kiev avrebbe dovuto colpire nella notte la centrale nucleare di Zaporozhye con un missile Tochka-U con tanto di testata imbottita di scorie radioattive, ha fatto seguito il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, per cui il mondo deve essere pronto a rispondere a qualsiasi incidente, a suo dire, causato dai russi. Il ministero della Salute ucraino ha emesso nel frattempo raccomandazioni in caso di esplosione. Stamani Zelensky ha tenuto una conversazione telefonica con il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, alla vigilia del vertice dell’alleanza a Vilnius dopo aver avuto colloqui telefonici con diversi leader europei.
Nel corso delle ultime ispezioni, l’AIEA non ha rilevato alcun segnale del fatto che la centrale atomica di Zaporozhye possa essere stata minata, come invece sostenuto da Zelensky. Lo ha comunicato Raphael Grossi, direttore generale dell’AIEA. La centrale resta comunque sotto i riflettori mentre gli esperti dell’AIEA chiedono un ulteriore accesso a conferma dell’assenza di mine e di esplosivi.
Il quotidiano Newsweek, citando fonti della CIA, rende invece noto che le operazioni di sabotaggio di Kiev al di fuori dell’Ucraina starebbero creando problemi all’intelligence statunitense: la leadership ucraina starebbe infatti conducendo operazioni non coordinate con Washington.
Da Mosca, intanto, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito la situazione alla centrale nucleare di Zaporozhye come piuttosto tesa. “La minaccia di sabotaggio da parte del regime di Kiev è davvero grande, può avere conseguenze catastrofiche”, ha detto Peskov sostenendo che le autorità ucraine, dopo aver fatto saltare in aria la centrale idroelettrica di Kakhovka, avrebbero dimostrato di non fuggire di fronte a nulla. Mentre Dmitry Medvedev, al solito, alza il livello dell’allerta:”Ci sono diversi modi per concludere una guerra. Per esempio un trattato di pace tra le parti oppure come hanno fatto gli americani a Hiroshima.