di Fabio Belli
La Serbia potrebbe sposare i BRICS, soprattutto se da Bruxelles continuassero le minacce contro Belgrado.
È quanto ha in sostanza affermato il vice primo ministro serbo Aleksandar Vulin che ha lamentato le affermazioni del portavoce per gli Affari esteri e la Politica di Sicurezza dell’Ue, Peter Stano.
“Se pensa che accettiamo di riconoscere de facto o de jure l’indipendenza del cosiddetto Kosovo in cambio della continuazione del percorso verso l’Unione Europea, può dimenticarsi della Serbia”, ha detto Vulin che ha puntualizzato: “Se i funzionari europei continueranno a fare pressione la Serbia finirà nella piena adesione ai BRICS”.
Non a caso, lo stesso Vulin, ha partecipato all’incontro dei rappresentanti dell’alta sicurezza dei Paesi BRICS a San Pietroburgo, esprimendosi duramente nei confronti dell’Occidente e affermando che con l’unificazione della Germania è iniziata, a suo dire, la vendetta per la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale, cioè un conflitto globale le cui prime vittime sono state la Jugoslavia e l’Unione Sovietica.
Per Vulin i BRICS possono offrire non solo un’alleanza economica, ma anche diventare garante della sicurezza nel mondo.
Per Belgrado non è secondaria la politica energetica, motivo per cui il vice premier serbo, durante un’intervista rilasciata a Sputnik, non ha perso occasione per commentare la cooperazione vantaggiosa con Mosca.