Blocco dei voli: solo l’Occidente può
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Le autorità bielorusse hanno arrestato il fondatore del canale telegram Nexta, Roman Protasevich, ex combattente a fianco dell’esercito ucraino contro la popolazione del Donbass, già inserito dalla Bielorussia nella lista dei ricercati per attività terroristiche dal mese di novembre. L’operazione, che ha comportato l’intercettazione e il blocco di un volo di linea della Ryanair diretto in Lituania dalla Grecia, ha sollevato l’immediata e corale protesta di tutto l’occidente pur trattandosi di una pratica spesso adoperata da Washington e dagli asserviti alleati. Nello specifico, il giovane 26enne noto sui social e sui media dell’opposizione filo occidentale per essere tra i principali organizzatori delle sommosse in Bielorussia, è accusato di avere promosso disordini e tensioni sociali tramite il social network Telegram e altre piattaforme. Con gli stessi capi di accusa la Bielorussia ha iscritto nella lista dei ricercati anche il cofondatore del canale Telegram Nexta, Stepan Putillo. Tre sono i capi di accusa indicati dalle autorità bielorusse, tutti legati ai disordini che nei mesi scorsi hanno messo a ferro e fuoco Minsk e l’intera Biolorussia in un chiaro tentativo di mettere in atto una rivoluzione colorata, poi fermata con l’aiuto di Mosca.
Fra i primi a intervenire il Presidente lituano Gitanas Nauseda il quale ha definito l’arresto dell’attivista “abominevole”. Gli organi di stampa italiani si sono espressi all’unanimità contro quello che per tutti i media occidentali è il “regime” bielorusso. Il ministero degli Esteri greco e il PM polacco hanno definito il blocco del volo Ryanair come “pirateria di Stato”. Per l’Ue hanno parlato per primi il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che ha subito chiesto spiegazioni alla Bielorussia, seguito dalla presidente della Commissione, Ursula Von Der Leyen, che ha richiesto il rilascio di tutti i passeggeri. Mentre la maggioranza dell’Europarlamento ha chiesto il totale stop di ogni relazione e traffico con la Bielorussia. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha definito la vicenda “un incidente pericoloso che dev’essere esaminato da un’inchiesta internazionale”. Non poteva mancare il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, che ha espresso una ferma condanna per il blocco dell’aereo. “Si tratta di una violazione inaccettabile delle regole internazionali di navigazione aerea“ ha cinguettato Di Maio su Twitter. L’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile ha ricevuto una richiesta di sospensione dei voli della Bielorussia, già bloccati da alcuni Paesi europei. Dal fronte russo il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, ha ribadito pubblicamente il sostegno alla Bielorussia che, ha precisato il capo della diplomazia russa, “non verrà lasciata sola”. Si conferma così il doppio standard interpretativo dei fatti all’occidentale: bloccare un aereo si può fare ma solo per tentare di arrestare Edward Snowden o per fermare l’ex Presidente dell Ecuador, Evo Morales, colpevole di aver dato rifugio a Julian Assange. In questi casi, colpendo la libera informazione e uccidendo la Verità, si tratta di difesa della democrazia. A stelle e strisce però. I governanti – diceva Platone – sono pronti a mentire al popolo. E’ sufficiente convincere con una favola, una leggenda, un mito, tutta la popolazione ad accettare l’ordine costituito. Ed è così che la democrazia si muta in dispotismo. Ancor di più nel nostro tempo in cui è negato costruire un’alternativa possibile alla catastrofe che, avanzando, ci trova inebetiti.
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