di Margherita Furla
Ha preso il via lo scorso 28 marzo il Boao Forum For Asia, la cosiddetta Davos cinese nella provincia di Hainan. Atteso il discorso programmatico odierno del premier Li Qiang, che ha sottolineato il ruolo della Cina nel guidare la ripresa globale, in particolare in Asia, dove l’economia è destinata a crescere del 4,5% nel 2023, rispetto al 4,2% del 2022, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale. “Indipendentemente da come cambierà il mondo, aderiremo sempre alla riforma e all’apertura e saremo guidati dall’innovazione “, ha precisato il neo premier cinese. Al consesso sono presenti circa 2mila persone e, su invito di Li, anche il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong, il premier malese Datuk Seri Anwar Ibrahim, lo spagnolo Pedro Sánchez, il primo ministro della Costa d’Avorio, Patrick Achi, e l’amministratore delegato del Fondo monetario internazionale (FMI), Kristalina Georgieva. Il tema di quest’anno è “Un mondo incerto: solidarietà e cooperazione per lo sviluppo tra le sfide”. Il Forum è un messaggio che Pechino trasmette: la seconda economia più grande del mondo è tornata e punta a una solida ripresa già nel 2023, promettendo di implementare politiche per stimolare la crescita e di guardare al mondo intero.