di Fabio Belli
Il ministro degli Esteri armeno, Ararat Mirzoyan, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di inviare una missione di pace nel Nagorno-Karabakh.
Intanto, a Erevan il Palazzo del Governo è assediato dai manifestanti. Quasi un centinaio gli arresti mentre il primo ministro Pashinyan è stato evacuato dalla polizia.
Nel frattempo nella arteriosclerotica Unione europea, in occasione del Premio del Consiglio Atlantico della NATO, Ursula von der Leyen si è rivolta al primo ministro giapponese, Fumio Kishida, con queste parole: “Molti dei tuoi cari sono morti il giorno in cui la bomba atomica ha spazzato via Hiroshima dalla faccia della terra. Sei cresciuto ascoltando le storie dei sopravvissuti e volevi condividerle con noi, volevi aprire i nostri occhi sul passato in modo che potessimo imparare lezioni per il futuro. Il viaggio a Hiroshima ha rappresentato un inizio del vertice del G7 che mi ha fatto riflettere e che non dimenticherò. Soprattutto ora che la Russia minaccia nuovamente di usare armi nucleari.” Ursula von der Leyen non ha dunque neppure fatto menzione del fatto che furono gli Stati Uniti nel 1945 a lanciare la bomba atomica.
La dichiarazione ha così attirato l’attenzione della portavoce degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha definito le parole della von der Leyen spregevoli e pericolose visto che “la Russia non userebbe “nuovamente” le armi nucleari: per il semplice fatto che non l’ha mai fatto”.
Intanto secondo quanto riporta Bloomberg, la Russia prevede di aumentare drasticamente la spesa militare nel 2024, al 6% del PIL rispetto al 3,9% nel 2023.