di Fabio Belli
La Cina supera ogni record nel 5G, raggiungendo 3 milioni di antenne installate.
Numeri che fanno impallidire anche gli Stati Uniti capaci di posizionare solo, si fa per dire, 100.000 stazioni tra il 2019 e il 2021, mentre Pechino ne ha installate 600.000 solo negli ultimi tre mesi.
Secondo le autorità cinesi, i 3 milioni di stazioni 5G sono collegate a 676 milioni di telefoni cellulari e ad oltre 2,12 miliardi di utenti con altri tipi di terminali connessi alla cosiddetta rete Internet of Things, come elettrodomestici, dispositivi indossabili e sensori industriali.
La rapida espansione della tecnologia 5G cinese ha fatto scendere anche il prezzo di mercato dei moduli, mentre secondo il ministero anche il consumo energetico dei ripetitori sarebbe diminuito del 20%; nessuna menzione invece delle onde elettromagnetiche che bombardano in maniera sempre più capillare la popolazione cinese.
Le preoccupazioni delle autorità cinesi sembrano tutte rivolte alla produttività che, a loro dire, sarebbe aumentata di oltre un terzo grazie alla tecnologia di 5ª generazione. Ad essere premiate sarebbero le cosiddette aziende intelligenti come i data center, i big data, i servizi di cloud computing e l’IoT, aumentati del 19,2% su base annua, che avrebbero contribuito alla crescita dei ricavi del settore telecomunicazioni del 3,7%.
La tecnologia 5G starebbe inoltre supportando il monitoraggio e il controllo in tempo reale del flusso di traffico, del consumo energetico e delle condizioni atmosferiche, prefiggendosi addirittura l’obiettivo di migliorare la qualità della vita.