di Gionata Chatillard
Dalla guerra al cambiamento climatico alla guerra quella vera il passo è breve. Ne sa qualcosa Roberto Cingolani, ex ministro della Transizione Ecologica del Governo Draghi che esordirà a breve come massimo responsabile del Fondo di Innovazione della NATO, nuova struttura dell’Alleanza Atlantica il cui compito sarà quello di finanziare start-up tecnologiche in chiave militare.
La sede dell’organismo, che inizierà ad essere operativo dalla prossima estate, sarà ad Amsterdam, e la NATO ha già annunciato un investimento di 1 miliardo di dollari per i prossimi 15 anni. Soldi che serviranno a finanziare la ricerca nel campo dell’Intelligenza Artificiale, dei Big Data o delle innovazioni biologiche, quantistiche e ipersoniche. Il tutto con l’obiettivo di lasciare indietro Russia e Cina, nazioni che secondo il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg sarebbe bene surclassare tecnologicamente in quanto colpevoli di “non condividere i valori occidentali”.
Come direttore del CDA del nuovo organismo, Cingolani si occuperà quindi di “esplorare nuove frontiere tecnologiche” in stretta collaborazione con il DIANA, altro programma della NATO il cui obiettivo è quello di reclutare le migliori aziende operanti nel settore della robotica, della cybersicurezza e delle tecnologie spaziali.
L’ex ministro della Transizione ecologica, che negli ultimi mesi si era speso per difendere l’energia nucleare e inserire la tutela dell’ambiente in Costituzione, vanta anche un’esperienza come responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo, la più grande società bellica italiana. Un settore, quello delle armi, in cui Cingolani sembra trovarsi particolarmente a suo agio, forse anche a causa di quella sua famosa frase in cui definiva l’uomo come un “parassita”, sostenendo che il pianeta Terra sarebbe in realtà stato progettato per contenere solo 3 miliardi di persone. Chissà che adesso, dal suo nuovo ufficio di Amsterdam, l’ex ministro non possa trovare nuovi modi per iniziare a sfoltire la popolazione proprio grazie ai finanziamenti della NATO.