di Elisa Angelone
A Mosca nel frattempo si è conclusa la visita d Stato di Xi Jinping, che è rientrato a Pechino con la sottoscrizione di ampi consensi con la controparte russa, anche sulla crisi ucraina – fattore non prioritario nelle relazioni tra le due potenze, ma senz’altro importante per il nuovo equilibrio geopolitico che queste intendono creare.
Washington, che vede il proprio impero sgretolarsi sotto i propri occhi, tende sempre più a dipingere Mosca e Pechino come un’unica grande minaccia da contrastare. L’editorialista del Washington Post David Ignatius scrive infatti che, alla luce della stretta alleanza sino-russa, la divisione del mondo in Est e Ovest (inteso come mondo che Washington deve cercare di controllare) è ormai superata. Nonostante gli sforzi statunitensi affinché ciò non avvenisse, Cina e Russia stanno consolidando a tutti i livelli quel legame che già naturalmente le unisce a livello geografico. Questo fa di Cina e Russia un’unica grande potenza, una grande “minaccia integrata”, di fronte alla quale la stampa americana si chiede se forse non sia necessario per gli Stati Uniti schierare un unico “comando eurasiatico”.
Secondo l’ex consigliere per la Sicurezza Nazionale USA John Bolton, l’Occidente dovrebbe iniziare a pensare in “termini globali” la propria sicurezza.