di Gionata Chatillard
“Fiducia” e “rispetto reciproco”. Queste sono le parole chiave dei colloqui che stanno tenendo in questi giorni a Mosca Vladimir Putin e Narendra Modi. Il primo ministro indiano è atterrato ieri sera nella capitale russa, dove si tratterrà fino a domani in quella che è la sua prima visita al paese euroasiatico dall’inizio del conflitto in Ucraina. Sganciandosi dai partner occidentali, Nuova Delhi non ha mai condannato l’operazione militare lanciata dal Cremlino. Anzi, il Governo indiano ha approfittato del disaccoppiamento energetico dettato da Washington per comprare petrolio russo a basso costo, i cui rifornimenti coprono oggi oltre il 40% del fabbisogno interno.
Modi, che è stato accolto da Putin come un “caro amico”, ha dichiarato che ogni suo concittadino considera Mosca come un partner “nella buona e nella cattiva sorte”. “Il nostro rapporto è stato messo alla prova in più occasioni, e ogni volta ne è uscito più forte”, ha sentenziato il leader indiano nella cornice di quello che ufficialmente è il 22esimo vertice bilaterale fra i 2 paesi. Alle parole del primo ministro, che ha anche annunciato l’apertura di 2 nuovi consolati in Russia, il capo del Cremlino ha risposto elogiando il “partenariato strategico privilegiato” che unisce Mosca e Nuova Delhi, soci di vecchia data anche in organismi internazionali come i BRICS e l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai.
Mentre dall’altra parte dell’Oceano, proprio in queste ore la NATO sta cercando nuove forme per sostenere Kiev, Putin ha invece ringraziato il suo ospite per il suo impegno nel trovare “modi pacifici” -ovvero diplomatici- per risolvere il conflitto. Secondo fonti citate dalla stampa indiana, Modi avrebbe comunque approfittato dell’occasione per chiedere al suo interlocutore di non reclutare più cittadini del paese asiatico tra le fila dei combattenti in Europa Orientale. Una richiesta a cui Putin avrebbe risposto promettendo il loro rimpatrio al più presto.
Ma sul terreno militare, oltre all’intesa sulla questione ucraina, ci sono in ballo anche i rifornimenti di armi all’India. Un dossier di capitale importanza per Nuova Delhi, le cui attrezzature belliche sono per il 60% di importazione russa. Più in generale, uno degli obiettivi della visita di Modi è proprio quello di riequilibrare la bilancia commerciale fra i 2 paesi, attualmente nettamente a favore di Mosca. Anche perché, oltre ad armi e petrolio, Nuova Delhi ha bisogno anche di fertilizzanti, sui quali sembra essere stato appena raggiunto un accordo. Infine, sempre sul versante commerciale, un accordo definitivo potrebbe anche essere siglato sulla questione del corridoio marittimo tra i porti di Chennai e Vladivostok, fondamentale affinché il continente euroasiatico possa svilupparsi senza essere costretto a fare i conti con le potenze occidentali, tutt’ora impegnate a denunciare la presunta emarginazione di una Russia che, alla prova dei fatti, tutto sembra fuorché isolata.