di Margherita Furlan e Jeff Hoffman
La legge sull’innalzamento dell’età pensionabile dei francesi entrerà in vigore il 1 settembre.
Ieri, martedì 20 marzo, per 9 voti non è passata la mozione che chiedeva la caduta del governo Macron. “Quello che non è stato possibile ottenere con un normale voto parlamentare lo dobbiamo raggiungere con le proteste, gli scioperi e le manifestazioni. Adesso è l’ora di passare a una sfiducia popolare”, ha commentato Melanchon incoraggiando tutti alla protesta. Intanto, Macron è salvo per un artefatto politico, ma il popolo sembra sempre più guardare alla Le Pen.
Le manifestazioni spontanee in seguito al voto di sfiducia sono state fronteggiate dalle forze di polizia ancora più duramente dei giorni precedenti, con violente cariche anche a danno di alcuni giornalisti. Più di 100 gli arresti dell’ultima notte parigina, numerosi i manifestanti feriti. Questa mattina, a Lione, i cittadini hanno bloccato i binari ferroviari nei pressi della stazione mentre sull’autostrada il traffico è stato paralizzato in entrambi i sensi.
A restare bloccata in entrambi i sensi e non per colpa dei manifestanti, tuttavia, non c’è soltanto la mobilità automobilistica ma soprattutto quell’idea di democrazia nata proprio in Francia al grido di liberté, egalité, fraternité.