di Fabio Belli
La centrale nucleare di Zaporozhye è stata bombardata dalle truppe ucraine.
Ad annunciarlo è stato ieri, 11 agosto, il governatore della regione, Evgeny Balitsky, che ha rassicurato sulla situazione definendola sotto controllo per quanto riguarda le radiazioni. A seguito del bombardamento, avvenuto in due distinti attacchi poco dopo le 17, una delle due torri di raffreddamento della struttura è stata colpita direttamente da droni lanciati dalla città ucraina di Nikopol che hanno provocato un incendio. Incendio che si è poi esteso ai sistemi di raffreddamento della centrale costringendo gli addetti a porre i sei reattori dell’impianto in stato di “arresto a freddo” come misura precauzionale.
Tuttavia, secondo quanto ha riferito la società nucleare Rosatom, la torre colpita ha subito gravi danni e il rischio di crollo della struttura sarà valutato dagli esperti quando la situazione lo consentirà.
Sempre secondo la Rosatom, l’attacco può essere definito un atto di terrorismo nucleare.
Accuse analoghe sono pervenute anche dalla portavoce degli Esteri russo, Maria Zakharova: “I terroristi di Kiev, sotto la guida dell’Occidente collettivo, hanno distrutto il loro paese, ucciso il popolo ucraino, minato la sicurezza energetica e alimentare globale e ora hanno dato inizio al terrorismo nucleare nel continente”, ha scritto la portavoce sul suo profilo Telegram accusando anche l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica: “Dove sono Rafael Grossi e la AIEA? Dov’è possibile trovare almeno qualche imitazione del lavoro di questa struttura delle Nazioni Unite?”.
Dopo le accuse di Mosca lo stesso Grossi è intervenuto limitandosi a confermare che non vi sono pericoli per la sicurezza anche se, come suo solito, non ha menzionato il responsabile dell’incidente.
Secondo il leader ucraino, Volodimir Zelensky, la causa sarebbe un incendio appiccato dai russi, un’ipotesi che, come al solito, è stata presa a modello dalla stampa occidentale.
Ed è proprio il caso di dire che Kiev scherza col fuoco dopo che ieri il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, ha affermato che “le Forze Armate dell’Ucraina hanno violato lo spazio aereo della Bielorussia” costringendo l’esercito del paese in stato di allerta. Un’allerta che però riguarda anche l’Ucraina visto che, secondo quanto riporta il Times, Kiev si starebbe preparando a un potente attacco missilistico russo dopo l’invasione a Kursk. Secondo la pubblicazione potrebbe trattarsi di attacchi contro una serie di centri decisionali nella capitale ucraina.