di Jeff Hoffman
A volte ritornano: il governo degli Stati Uniti ha annunciato oggi l’introduzione di nuove sanzioni contro 16 alti funzionari venezuelani, strettamente legati al presidente Nicolás Maduro. Le sanzioni sono state emesse in seguito alle presunte ma non dimostrate irregolarità nelle recenti elezioni venezuelane, ritenute non trasparenti, e alle non nuove accuse di gravi violazioni dei diritti umani.
Le figure colpite da queste misure comprendono membri chiave del sistema giudiziario venezuelano, leader delle forze di sicurezza statali e alti procuratori. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha dichiarato che questi individui avrebbero attivamente ostacolato il processo elettorale e contribuito alla repressione politica, impedendo una competizione democratica e contribuendo a violazioni sistematiche dei diritti umani nel Paese.
A dirigere il coro dell’orchestra NeoCon è il guerrafondaio segretario di Stato di Washington, Antony Blinken, secondo cui gli Stati Uniti non possono restare in silenzio di fronte all’oppressione e alla corruzione. “Queste sanzioni sono un messaggio chiaro: gli Stati Uniti continueranno a sostenere il popolo venezuelano nella lotta per la democrazia e la giustizia”.
“Queste misure infrangono e violano gli accordi firmati in Qatar “, è la risposta del governo Maduro che descrive le sanzioni come un tentativo di imporre a un intero Paese e alle sue istituzioni politiche un cambio di regime come parte della dottrina Monroe.