di Elisa Angelone
E’ in corso in questi giorni, fino al 19 giugno, la prima missione italiana a Taiwan dal 2016. Una missione che sembra voler rimanere sottotraccia ma che è stata rivelata dalla stampa taiwanese. Si apprende così che la missione in questione è guidata dal vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio. Ad accompagnarlo, la senatrice Elena Murelli. Una delegazione, quindi, tutta leghista, che nei prossimi giorni terrà incontri con le autorità taiwanesi, a cominciare dalla presidente Tsai Ing-wen. Le autorità taiwanesi hanno descritto la visita come la missione di più alto livello mai intrapresa da parte di una delegazione parlamentare italiana. Da Roma tuttavia ci tengono a smorzare l’entusiasmo di Taipei, chiarendo che la visita in questione è di carattere personale e non istituzionale. Questo perché il governo italiano non può intrattenere rapporti formali con Taiwan, essendo l’isola non riconosciuta come stato indipendente. Oltre a ciò, Roma deve ancora decidere il destino del controverso memorandum d’intesa sulla Nuova via della Seta cinese. Accordo fortemente osteggiato dai padroni d’oltreoceano che non vogliono certo abbandonare una delle più fidate colonie alle grinfie di Pechino.
Secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri taiwanese, la delegazione italiana ha l’obiettivo di “acquisire una comprensione più profonda di Taiwan ed esplorare opportunità di collaborazione bilaterale in ambito politico, commerciale, tecnologico e culturale“. Difficile non vedere la missione alla stregua di una dichiarazione di sostegno all’indipendenza taiwanese da parte dell’Italia, che si sta facendo trascinare nel prossimo conflitto targato USA.