di Elisa Angelone
Oggi, 11 aprile, la Duma di Stato russa ha approvato il rapporto finale della Commissione d’inchiesta parlamentare sull’attività dei biolaboratori statunitensi in Ucraina. Un documento di oltre 200 pagine che, stando alle parole della co-presidente della Commissione, Irina Yarovaya, sarà ora inviato al Cremlino e a tutti i paesi del mondo affinché siano a conoscenza delle attività criminali portate avanti dagli Stati Uniti insieme al regime di Kiev e della minaccia che questi rappresenterebbero per il mondo intero.
Secondo la Commissione “il progetto biologico militare in Ucraina [farebbe] parte di una strategia più ampia volta a distruggere la sovranità dell’Ucraina. Gli Stati Uniti mantengono e sviluppano la capacità di creare armi biologiche e di usarle al di fuori del proprio territorio nazionale, realizzando di fatto una rete di biolaboratori militari con l’obiettivo di creare rischi biologici, lanciare epidemie o, peggio ancora, controllare la popolazione”. Attività, queste, che Washington e Kiev avrebbero condotto in piena violazione del diritto internazionale umanitario e della Convenzione delle Nazioni Unite sul divieto di armi biologiche.
Di fronte a una simile minaccia Mosca si dice costretta a “sviluppare misure speciali per garantire la sicurezza del Paese” e propone quindi la creazione di gruppi di lavoro sulla biosicurezza, così come l’istituzione di un’indagine internazionale sui biolaboratori in Ucraina.
Stando a quanto dichiarato da Igor Kirillov, capo delle truppe di protezione dalle radiazioni chimiche e biologiche delle FFAA russe, il ministero della Difesa avrebbe esaminato oltre 2.000 documenti che confermerebbero l’attuazione di progetti biologici militari nel corso del conflitto in Ucraina. Documenti che, afferma Kirillov, la controparte occidentale non ha finora mai smentito.
Secondo il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, coloro che sono coinvolti nelle attività dei biolaboratori, in primis Victoria Nuland, dovrebbero essere chiamati a renderne conto davanti al Parlamento.