di Fabio Belli
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha respinto il suggerimento del presidente statunitense, Joe Biden, di prendere le distanze dalla controversa riforma della giustizia.
A una domanda dei giornalisti, Biden sosteneva che il governo di Tel Aviv non avrebbe potuto proseguire su questa strada. “Si spera che il primo ministro agisca in modo da poter cercare di elaborare un vero compromesso. Ma resta da vedere”. La risposta di Netanyahu è arrivata fredda e netta. Con una serie di tweet, il premier israeliano ha osservato di conoscere la sua controparte statunitense da oltre 40 anni, e ha elogiato Biden per il suo impegno di lunga data nei confronti di Israele. Tuttavia, il premier israeliano al tempo stesso ha esortato Washington a non immischiarsi negli affari interni del suo Paese. “La mia amministrazione è impegnata a rafforzare la democrazia ripristinando il giusto equilibrio tra i tre rami del governo, che ci stiamo sforzando di raggiungere attraverso un ampio consenso”, ha sottolineato Netanyahu, dichiarando a gran voce che Israele è un paese sovrano che prende decisioni per volontà della sua gente e non sulla base di pressioni dall’estero, compresi i migliori amici.
Tra Washington e Tel Aviv i rapporti dunque sembrano oggi tutt’altro che idilliaci. Ad avvalorare la tesi, il fatto che Netanyahu, nonostante sia un “miglior amico” degli Stati Uniti, dalla sua elezione a premier a dicembre 2022, non sarebbe ancora stato invitato alla Casa Bianca, né sarebbe prevista una sua visita a breve.