di Elisa Angelone
A un mese e mezzo dalla sua controversa pubblicazione sul sabotaggio al Nord Stream, il giornalista investigativo americano Seymour Hersh torna alla carica con un nuovo articolo caricato oggi, 22 marzo, sul suo blog personale. D’altra parte, lo aveva promesso dopo che la stampa statunitense e tedesca avevano tentato di divulgare una contro narrazione degli eventi nel tentativo di scagionare Biden e il suo entourage, tirando in ballo un fantomatico gruppo filoucraino, di cui, ad oggi, non si è più saputo nulla.
Secondo quanto riferito da Hersh nel suo nuovo articolo, proprio questa versione dei fatti “alternativa” circa il sabotaggio nel Mar Baltico sarebbe stata oggetto di discussione durante l’incontro a porte chiuse a Washington tra Joe Biden e il cancelliere tedesco Olaf Scholz a inizio marzo. Un incontro senz’altro particolare nel suo genere, dal momento che i due leader non hanno tenuto alcuna conferenza stampa né rilasciato dichiarazioni in seguito. Scholz sarebbe infatti volato a Washington senza membri della stampa, e i colloqui con Biden si sarebbero svolti senza la presenza di assistenti.
Stando alle dichiarazioni delle fonti di Hersh, quindi, Biden e Scholz avrebbero discusso proprio dello scandalo intorno al Nord Stream e avrebbero incaricato le rispettive agenzie di intelligence di mettere a punto una versione alternativa del sabotaggio. Il che spiegherebbe come mai, a distanza di appena poche ore l’uno dell’altro, il New York Times e il settimanale tedesco Die Zeit abbiano pubblicato i risultati preliminari di due “indagini” analoghe che portano avanti una presunta pista ucraina.
Una versione, questa, che ha dell’incredibile perché esclude fin da subito il coinvolgimento statunitense e, per questo, prontamente derisa dallo stesso Hersh, il quale assicura di sapere ben più di quanto gli è possibile divulgare in merito al sabotaggio.
Mentre la presunta pista ucraina non è mai stata veramente approfondita sui media occidentali, ma è stata sganciata dall’alto per alzare la polvere ed evitare così che in troppi si interessassero della versione del giornalista americano, Hersh continua a puntare il dito contro Biden aggiungendo nuovi dettagli. Come l’evidente connivenza di Berlino, responsabile dunque, in massima parte, della crisi senza ritorno che ha colpito la Germania e l’Europa intera.